ATTI IPERTESTUALI E PROCESSO CIVILE TELEMATICO

Articolo di commento ad una recente norma regolamentare, menzionata nel testo, e derivante da precedente articolo in tema di atti ipertestuali, risalente a circa un anno fa, anche questo menzionato nel testo

Buona Lettura a tutti

1 Gli atti navigabili: il parametro normativo

Questo articolo trae spunto dalla recente introduzione di uno specifico comma nel provvedimento riguardante i Parametri Forensi.

La norma di riferimento, in particolare, è costituita dall'art. 4, comma 1 bis, del DECRETO del Ministro della Giustizia 10 marzo 2014, n. 55 inserito dall'art. 1 del DECRETO 8 marzo 2018, n. 37 del Ministero della Giustizia, pubblicato sulla GU n. 96 del 26-4-2018, che si riporta:

Il compenso determinato tenuto conto dei parametri generali di cui al comma 1 e' di regola ulteriormente aumentato del 30 per cento quando gli atti depositati con modalità telematiche sono redatti con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione e, in particolare, quando esse consentono la ricerca testuale all'interno dell'atto e dei documenti allegati, nonchè la navigazione all'interno dell'atto.

Questo articolo è focalizzato, in particolare, sull'inciso riguardante "la navigazione all'interno dell'atto" e si propone di fornire, in sintesi ma con riserva di approfondimento, una serie di indicazioni riferite a vari sistemi operativi e a tre differenti sistemi di videoscrittura sulla realizzazione di atti navigabili (ovvero atti ipertestuali) compatibili con la previsione del Decreto sopra menzionato.

2 L'importanza sistemica della norma

Il comma sopra richiamato, pur nella sintetica formulazione dell'inciso oggetto di disamina, ha un'importanza sistemica notevole nell'ambito del processo civile telematico. Tale rilevanza trascende l'aspetto meramente economico connesso all'incremento del 30% al quale è connesso l'utilizzo della forma navigabile degli atti.

Tale comma, infatti, dirada ogni possibile residuo dubbio sull'ammissibilità dei link ipertestuali interni agli atti che è stata, talvolta, posta in dubbio con riferimento agli elementi attivi (tuttora) vietati dall'art. 11 del D.M. 44/2011 e dalle Specifiche Tecniche di cui al Provvedimento DGSIA 16/4/2014, artt. 12 e 13.

Gli atti processuali civili, pertanto, possono definitivamente essere redatti con tecniche ipertestuali.

Aggiuntasi che la redazione con tecniche navigabili degli atti costituisce un valore aggiunto della modalità digitale che, a regime, potrebbe e dovrebbe determinare il progressivo superamento della carta, anche nella forma di cortesia.

3 La navigazione all'interno dell'atto: premessa

La navigazione all'interno dell'atto si ottiene, essenzialmente, mediante l'adozione di alcune tecniche di redazione che consentano di saltare direttamente tra varie parti del documento.

Queste tecniche di redazione sono sintetizzabili in due elementi di base: gli indici ipertestuali ed i riferimenti incrociati.

Rendere un atto navigabile significa, in altri termini, porre in essere sistemi di collegamenti diretti all'interno dello stesso mediante strutture predefinite dal redattore.

Ovviamente più un atto giudiziario è complesso e più la navigabilità rende veloce ed efficiente la lettura dell'atto stesso: il valore aggiunto della navigabilità è direttamente proporzionale all'aumento della complessità dell'atto stesso.

Si pensi, ad esempio, ad un ricorso o ad una memoria difensiva nel rito lavoro in cui, come stabilito dagli artt. 414 e 416 c.p.c., occorre concentrare tutte le difese in un unico atto, con articolate descrizioni del FATTO in vari paragrafi descrittivi ed una parimenti complessa articolazione strutturazione della parte di DIRITTO con numerosi riferimenti normativi e giurisprudenziali. Aggiungasi, poi, un'eventuale parte dedicata ai MEZZI ISTRUTTORI in cui vi siano testi indicati per insiemi non omogenei di capitoli di prova ed eventualmente richiami specifici a documenti prodotti in uno con l'atto stesso.

Un siffatto atto potrebbe esigere una grande quantità di tempo sia in fase di elaborazione che di lettura.

La redazione mediante tecniche strutturate può concretamente aiutare sia l'autore che il lettore dell'atto (magistrato o avvocato di parte avversa che sia) riducendo significativamente i rispettivi tempi tecnici ed aumentando la chiarezza espositiva.

Come già sopra anticipato, gli strumenti per la creazione di atti navigabili sono, essenzialmente, due: gli indici ipertestuali e i riferimenti incrociati.

In sintesi riporto, nel prosieguo di questo articolo, il procedimento per la creazione di indici ipertestuali e riferimenti incrociati per tre ambienti di scrittura tenendo, altresì, conto di alcune particolarità dei tre sistemi operativi più diffusi in ambito professionale, ovvero MS Windows, macOS e GNU/Linux (nell'articolo utilizzo le denominazione completa di quest'ultimo sistema operativo come consigliata dalla Free Software Foundation).

4 La navigazione in concreto: comparazione di tre sistemi di editing

La seguente disamina prende in considerazione tre sistemi di editing, due di tipo tradizionale ed uno del tutto differente basato su un linguaggio di marcatura.

Dei due sistemi di editing tradizionali uno è di tipo commerciale (MS Word) e l'altro è open source (LibreOffice Writer).

Il primo è disponibile in duplice versione: per Windows e per macOS, il secondo in triplice versione: Windows, macOS e GNU/Linux.

4.1 Creazione di indici e riferimenti incrociati in MS Word

Il primo passo da compiere in MS Word è quello di strutturare l'atto con vari livelli di capitoli e sottocapitoli utilizzando gli Stili denominati Titolo 1, Titolo 2, ecc. (si possono utilizzare fino a 9 livelli di titoli). Il sistema mette a disposizione varie opzioni per la creazione dei Titoli:

  1. Barra multifunzione della Home: è presente, normalmente, il riquadro per la scelta degli STILI tra cui Titolo 1, e Titolo 2.
  2. Tasto Destro del Mouse e casella Stili.
  3. Combinazioni di tasti: ALT+1 >> Consente di applicare lo stile Titolo 1, ALT+2 >> Consente di applicare lo stile Titolo 2, ALT+3 >> Consente di applicare lo stile Titolo 3.

All'occorrenza è possibile personalizzare i titoli scegliendo dimensione, colore e font del testo. Per estendere le impostazioni a tutti i titoli dello stesso livello si utilizza la funzione Aggiorna in base a selezione o Imposta livello con il formato (la denominazione può variare a seconda della release utilizzata).

Per numerare automaticamente i livelli con struttura del tipo 1., 1.1, 1.2, ecc., (opzione non indispensabile ma molto utile per la creazione del sommario) occorre utilizzare la sezione Paragrafo della barra multifunzione e selezionare la numerazione per Titolo, ovvero associare la numerazione ai titoli dei vari livelli. In questo modo qualsiasi variazione, integrazione, aggiunta o altro verrà contestualmente rinumerata in totale automatismo dal sistema conformemente alla posizione dei vari titoli nella struttura dell'atto.

Una volta strutturato l'atto con i Titoli a vari livelli è possibile inserire in qualsiasi punto un sommario ipertestuale automatico basato sui titoli stessi utilizzando la voce di menu Riferimenti -> Sommario. Evidenzio una differenza terminologica tra MS Word e gli altri due sistemi esaminati: sommario (MS Word) = indice (in LibreOffice Writer e LaTeX).

MS Word consente anche di scegliere tra vari modelli di Sommario Automatico tra cui: Classico, Contemporaneo, Formale, Moderno o di personalizzare i dettagli dei sommari.

Il sommario può essere, ovviamente, aggiornato nel corso della stesura dell'atto con: tasto destro Aggiorna Campo o Aggiorna Sommario.

Avremo, quindi, ottenuto un sommario automatico che mantiene le prerogative ipertestuali anche quando l'atto verrà Salvato con Nome in formato PDF. Attenzione! A questo punto occorre evidenziare una differenza tra i due sistemi operativi: le caratteristiche ipertestuali vengono mantenute in fase di salvataggio in PDF solo nel il sistema operativo MS Windows. In macOS occorre un passaggio ulteriore consistente, ad esempio, nell'apertura ed esportazione del documento .docx mediante iWork Pages oppure LibreOffice Writer, descritto nel prosieguo di questo articolo, per conservare i link attivi! Rammento che non vi è una versione nativa per GNU/Linux di questo software ma che, con alcuni accorgimenti tecnici, è possibile un utilizzo essenziale anche in ambiente open source.

Per inserire i riferimenti incrociati occorre, invece, utilizzare la voce della barra multifunzione Inserisci - Riferimento incrociato presente nella sezione Collegamenti del nastro e selezionare l'obiettivo al quale puntare, tra cui: Elemento numerato, Titolo, Segnalibro.

Ovviamente l'Elemento numerato è disponibile, per quanto concerne i Titoli di livello, soltanto se sia stata associata una numerazione automatica ai Titoli stessi (come più sopra consigliato). In ogni caso i Titoli sono utilizzabili come bersagli dei riferimenti incrociati, anche senza numerazione, mediante l'obiettivo Titolo nel relativo menu a discesa.

Occorre, inoltre, scegliere quale riferimento utilizzare per il bersaglio tra quelli disponibili nel secondo campo a scomparsa. Ad esempio Numero pagina, Numero Paragrafo, Testo Paragrafo.

È molto importante, per ottenere collegamenti navigabili, che sia selezionata la casella di controllo Inserisci come collegamento ipertestuale.

4.2 Creazione di indici e riferimenti incrociati in LibreOffice Writer

Il procedimento di creazione di indici automatici e riferimenti incrociati in LibreOffice Writer, ambiente totalmente open source, è molto simile a quello già sopra descritto per Ms Word ma con una differenza sostanziale: in LibreOffice Writer l'esportazione in PDF mantiene i collegamenti ipertestuali* contrariamente a quanto, attualmente, accade con il precedente programma, anche nel sistema operativo macOS.

Un'altra differenza è che in LibreOffice Writer le interfacce di videoscrittura delle versioni Windows, macOS e GNU/Linux sono totalmente allineate, ovvero assolutamente identiche tra loro.

Anche in LibreOffice Writer ci sono vari metodi alternativi per la creazione dei titoli:

  1. Utilizzo del campo a discesa con lo stile Titolo 1, 2, ecc (di solito situato in alto a sinistra della barra)
  2. Utilizzo della voce del menu STILI con la selezione degli stessi Titoli.
  3. Oppure, molto più velocemente, utilizzare le combinazioni di tasti Ctrl+1,Ctrl+2, Ctrl+3.

Inoltre anche in LibreOffice Writer è possibile personalizzare la formattazione dei Titoli (a 10 livelli di struttura!). Per modificare contemporaneamente la formattazione di tutti i Titoli dello stesso livello abbiamo varie opzioni: tasto destro e Modifida Stile Paragrafo oppure voce di menù Stili - Modifica Stile o Aggiorna Stile. La risorsa Aggiorna Stile consente di recepire e diffondere ad ogni livello analogo ogni modifica apportata a mano in un singolo Titolo.

Per numerare i paragrafi con una sequenza di tipo numerata e sottonumerata (ovvero 1 per il primo livello, 1.1 per il secondo livello 1.1.1 per il terzo livello, ecc) è sufficiente premere la casella Elenco numerato sì/no e il sistema opererà in totale automatismo ogni numerazione.

Dopo la strutturazione dell'atto con gli stili è possibile creare l'indice ipertestuale utilizzando la sequenza di menu Inserisci -> Indice generale e indice analitico -> Indice generale, indice generale o bibliografia.

Nel caso di modifica della struttura dell'atto sarà sufficiente andare sull'indice con il tasto destro ed utilizzare la voce Aggiorna indice.

Anche in questo caso si otterrà un indice ipertestuale attivo nel punto dell'inserimento che consentirà, sia nel formato nativo che in quello PDF ottenuto mediante la sequenza File -> Esporta come... -> Esporta nel formato di PDF... di navigare attraverso l'atto giudiziario, come previsto nel DM sopra menzionato.

Per i riferimenti incrociati è sufficiente utilizzare la voce di Menù Inserisci / Riferimento incrociato... e puntare ad Intestazioni o Paragrafi numerati (quest'ultimo caso solo se sia stata attivata la numerazione automatica dei paragrafi). È possibile mirare all'obiettivo con vari riferimenti, tra cui Pagina, Capitolo, Testo di Riferimento, Al di sopra/al di sotto, Numero.

I riferimenti incrociati possono avere come obiettivo anche altri elementi, tra cui segnalibri ed elenchi numerati.

4.3 Creazione di indici e riferimenti incrociati in LaTeX

Ed ora il terzo sistema di elaborazione del testo: il linguaggio di marcatura per eccellenza dedicato alla redazione di documenti: LaTeX.

LaTeX è di gran lunga il sistema più efficiente per la scrittura di qualsiasi documento, ivi compresi gli atti giudiziari. Nessun sistema tradizionale, per quanto avanzato, può competere con la straordinaria efficienza di LaTeX. Se non altro per le caratteristiche di base riguardanti il ricalcolo degli spazi e dei ritorni a capo che superano il fastidioso problema dell'impaginazione dei documenti della tradizionale videoscrittura.

Un ulteriore vantaggio di questo sistema è che gli atti sono, di fatto, dei semplici documenti di testo semplice e, quindi, possono essere letti e modificati, nella versione sorgente, con qualsiasi programma di videoscrittura, ivi compreso il blocco note di Windows!

LaTeX è un linguaggio strutturato molto più semplice da imparare di quanto possa sembrare ad un primo approccio. Di questo potremo, all'occorrenza, disquisire in futuro. In questa sede mi limito ad un cenno sulla creazione di atti strutturati con questo sistema.

Per creare la struttura dell'atto in LaTeX, è sufficiente utilizzare i marcatori dedicati, come \{section}, \{subsection}, \{subsubsection} per le relative intestazioni dei paragrafi e inserire il marcatore \tableofcontents nel punto in cui si desidera visualizzare l'indice (tipicamente sul frontespizio dell'atto, per consentire una rapida vista d'insieme).

Per creare i riferimenti incrociati basta inserire il marcatore \label{nome_etichetta} nel punto obiettivo e il marcatore \ref{nome_etichetta} o \pageref{nome_etichetta} (che indicheranno, rispettivamente, il numero dell'obiettivo e la relativa pagina nel contesto dell'atto finito) nel puntatore all'obiettivo.

Tutto il resto è automatico: dopo la compilazione ogni riferimento sarà perfettamente impaginato nel contesto documentale.

I collegamenti ipertestuali sono, inoltre, visibili con un'evidente sovraimpressione colorata non stampabile.

Ovviamente la sopraimpressione è eliminabile e lo stesso pacchetto offre una miriade di opzioni per personalizzare nei minimi particolari gli elementi navigabili.

Per avere maggiori informazioni sull'utilizzo di questo linguaggio per la creazione di atti giudiziari rimando al mio articolo del 27 marzo 2017 LaTeX e PCT: atti giudiziari strutturati e ipertestuali.

5 Sintesi

La strutturazione degli atti ed i collegamenti interni trasformano atti statici in atti navigabili che, oltre al previsto incremento di valore economico derivante dal premio del 30% previsto dal DM menzionato in premessa, determina un significativo incremento di efficienza della versione digitale su quella cartacea e, quindi, una maggiore propensione all'utilizzo diretto della prima sulla seconda.

I sistemi più diffusi di editing sono dotati di sistemi di struttuazione dei documenti e di collegamenti incrociati sostanzialmente allineati tra loro, ad eccezione del linguaggio di marcatura denominato LaTeX che offre un livello di elaborazione nettamente superiore rispetto alle tecniche tradizionali.

Occorre, inoltre, considerare che in alcune versioni dei software tradizionali è necessario effettuare qualche operazione intermedia per mantenere la navigabilità nel PDF derivato dal documento sorgente.

In considerazione di quanto sopra è opportuno valutare di dedicare un po' di tempo all'acquisizione delle basi del predetto linguaggio di marcatura al fine di ridurre i tempi di redazione di atti strutturati in linea con la norma regolamentare citata in premessa.

6 Allegato

Allego una versione in PDF IPERTESTUALE di questo articolo scritta in LaTeX.

Attenzione: IMPORTANTE!: per attivare le funzioni ipertestuali occorre scaricare su cartella locale il PDF e lanciarlo con i consueti lettori PDF.

La visualizzazione online non evidenzia i link ipertestuali.

Ringrazio per l'attenzione

Avv. Franco Pasut, Novara

Commenti

  1. Gentile Collega, buona sera.
    Grazie per le preziose indicazioni.

    Mi permetto di porti due quesiti.

    Primo quesito.
    In modo credo rudimentale, in un file/atto *.docx ho attivato collegamenti ipertestuali ad allegati esterni; quindi ho trasformato il file docx in pdf e i collegamenti ipertestuali sono rimasti attivi. Infine ho firmato digitalmente l'atto: a questo punto i collegamenti ipertestuali, seppur visibili nel file/atto pdf.p7m, non risultano più attivi.
    Il file/atto (pdf e/o pdf.p7m) e gli allegati a cui i collegamenti rinviano sono collocati in unica cartella.
    Dove sta il problema?

    Secondo quesito.
    Nel deposito telematico quale accortezza devo osservare per garantire al magistrato e a controparte di poter utilizzare i collegamenti ipertestuali da me attivati?
    Forse devo depositare un file zip/rar che con una cartella che contenga il file/atto
    e gli allegati?

    Ti ringrazio sin d'ora e rimango in spasmodica attesa di tue indicazioni.

    Cordiali saluti e buon lavoro.

    Francesco Topi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se provi ad aprire dal Polisweb gli atti firmati sembra che i links ipertestuali non funzionino ma è soltanto un problema del Polisweb stesso e non dei documenti. I documenti strutturati in modalità ipertestuale mantengono tale prerogativa anche dopo la firma digitale.
      Ho provato con firme sia in formato CAdES che PAdES e ho verificato che in entrambi i casi i collegamenti restano sempre attivi.
      Ovviamente nel primo caso il documento deve essere prima riportato in formato PDF tramite software di verifica della firma. Nel secondo caso, invece, il PDF è immediatamente utilizzabile nello stato firmato (ed è per questo motivo che tale formato è stato reso obbligatorio nel Processo Amministrativo Telematico)
      Da test condotti da alcuni Colleghi sulla Consolle Magistrati risulterebbe che i link ipertestuali tra atti e documenti siano direttamente utilizzabili in tale ambiente, ovvero non sia necessario che il Magistrato scarichi in locale il materiale.
      Io non ho ancora avuto la possibilità di riscontro dalla Consolle Magistrati per cui non posso dartene conferma diretta.
      Per la controparte la risposta dipende dal software utilizzato dal Collega.
      In ogni caso i collegamenti sarebbero utilizzabili se gli atti e i documenti venissero scaricati in una cartella locale e l'atto contenuto nel p7m sia estratto dalla propria capsula virtuale, come sopra indicato.
      Se vuoi riferimenti più specifici puoi contattarmi all'indirizzo che trovi sull'albo speciale di Novara.

      Elimina

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